Con un lungo post su facebook, ripreso anche dal settimanale di informazione locale Tiburno, il Comitato Genitori Sant’Angelo Romano ha inaugurato a suo modo l’inizio del nuovo anno scolastico. Un anno molto particolare, che ha costretto lontano dalle aule bambini e ragazzi per mesi. Ha fatto confrontare tutti con una modalità insolita di fare lezione, di interagire, ma soprattutto gli ha impedito il contatto, cosa importantissima.

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E’ stata ufficializzata ieri, 2 luglio 2020, la classifica della X edizione del Premio di poesia e stornelli inediti nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2020, che aveva scadenza 31 marzo 2020.

Tra i partecipanti anche il santangelese Marco Giardini che ha già partecipato ad altri concorsi con alcune sue poesie in dialetto, ma stavolta, a sorpresa, è arrivato secondo nella sezione “stornelli” in dialetto.

I primi classificati sono stati:

• Angela Sgamma (dialetto di Allumiere) per la sezione poesie;
• Paolo E. Urbanetti (dialetto romanesco) per la sezione stornelli.

L’annuncio sul sito Poeti del Parco.

Martedì 12 maggio, in tempo di pandemia, il gruppo che organizza “La corsa di Alberto” è riuscito nel non facile compito di consegnare all’ospedale Sant’Andrea di Roma i dispositivi solleva malati, acquistati con i proventi della corsa.

Almeno una buona notizia se si considera che l’edizione di quest’anno, per ovvi motivi, non si potrà effettuare.

Appuntamento, potete starne certi, al prossimo anno.

Pagina facebook de La Corsa di Alberto

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Proseguiamo il nostro percorso iniziato con l’evento natalizio legato al “presepe vivente“. In questo particolare e difficile momento abbiamo pensato ad un percorso ludico, per coinvolgere tutti i bambini e i ragazzi che ci seguono da casa, con l’augurio che presto si possa tornare a vivere tante altre belle iniziative nel nostro territorio.

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A 25 anni dalla nascita dei Rattattuju, arriva l’ultimo disco: Metamorfosi

Era il 1995 quando un gruppo di amici, provenienti dal rock, decisero di dedicarsi un po’ al reggae. Una decisione presa per gioco, basti pensare che tra i pezzi più conosciuti c’è “Mess’è mortu u cane“, canzone in dialetto santangelese nata prima della nascita del gruppo, scritta peraltro da un compaesano che non ha mai fatto parte del gruppo insieme ad uno dei fondatori dei Rattattuju, anche se attualmente in pausa di riflessione.

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