LETTERA APERTA FONTE NUOVA

LETTERA APERTA
ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
ED AGLI ABITANTI DI FONTE NUOVA

Nell’ultima, inquietante riunione della Conferenza dei servizi del 28 maggio sulla falda inquinata dalla discarica dell’Inviolata, sono emerse le esigenze e le volontà del gestore del sito, Eco Italia ’87 srl (società di proprietà di Manlio Cerroni), che giudica “troppo onerosi” i suoi obblighi di messa in sicurezza ed emergenza dell’area e ritarda le operazioni di bonifica.

In particolare, il gestore della discarica – che ha sempre saputo che i primi due invasi non erano isolati dal terreno sottostante – sta emungendo dalla falda inquinata solo 54 mc al giorno di acqua contaminata dal percolato, da metalli pesanti e da derivati di idrocarburi, a fronte della richiesta dell’ARPA Lazio di succhiare dal sottosuolo almeno 600 mc di liquidi. Inoltre, Eco Italia vorrebbe depurare in loco le acque emunte, costruendo un grande impianto di depurazione (un altro impianto!) ed in seguito gettandole nell’adiacente Fosso del Cupo, che è affluente del Fosso di Santa Lucia.

In questo modo, si deprimerebbe non poco la falda acquifera sottostante e, considerando le acque depurate come acque reflue industriali, si usufruirebbe d’una tabella dei parametri meno restrittiva di quella richiesta dalla Provincia di Roma (che vorrebbe reimmettere all’interno della falda le acque una volta depurate). Di tutto ciò si parlerà nella prossima seduta della Conferenza dei servizi, prevista a Guidonia per il prossimo luglio.

Come è noto, le acque di falda hanno una direzione di flusso verso gli abitati di Santa Lucia e Marco Simone e, qualora venissero sversati 600mila litri di acque “depurate” al giorno (con valori limite riferiti alle acque reflue industriali e non col rientro nei parametri che si riferiscono ai valori di fondo naturale, come prescrive la Provincia di Roma) in un fosso già fortemente sotto stress ambientale, ci sarebbero indubbiamente ulteriori pericoli per l’ambiente circostante e la salute dei residenti.

E’ perciò importante ed urgente che gli abitanti del territorio e le autorità pubbliche passino a compiere azioni ed interventi atti a limitare i danni attuali, a monitorare lo stato di salute delle acque superficiali (i fossi locali) e delle acque di falda presenti nei pozzi privati, nonché a programmare una presenza attiva nella prossima seduta della Cds di Guidonia e condividere decisioni così determinanti con i cittadini e le associazioni.

Per questo, il Comitato per il Risanamento Ambientale rinnova la propria disponibilità ad intraprendere un percorso di condivisione pubblica con l’Amministrazione locale e la cittadinanza tutta.

Fonte Nuova, 18 giugno 2015

Comitato Risanamento Ambientale