COMUNICATO STAMPA
In data 13-02-2015 il Comitato Economia e Territorio, assieme ad alcune Associazioni culturali di Palombara Sabina, ha protocollato presso le Autorità comunali una lettera aperta, nella quale vi sono un insieme di domande relative alla questione del Castello Savelli.
Il Comune di Palombara Sabina ha di recente proposto la concessione in locazione di alcune parti del Castello Savelli (Delibera di Giunta Comunale n. 155 del 04/12/14), con l’intenzione dichiarata di valorizzare e promuovere la cultura e il turismo del paese, intento certamente in sé meritevole.
Il bando di gara pubblicato sul sito dell’Amministrazione riguarda la Foresteria (comprese zona ristoro e sala attigua), lo spazio verde esterno, la Sala Ottaviani (Congressi) e i locali tecnici a servizio, per una durata di nove anni con previsione di rinnovo e con un canone a base di gara pari a 15.000 euro più IVA l’anno.
Il Castello è per tutti noi un monumento di grande valore culturale e storico, per cui vorremmo – indipendentemente dall’esito della gara – che potesse continuare ad essere ciò che è ora, un bene sentito da tutta la comunità, accessibile (soprattutto) a tutta la comunità. Riteniamo che sia di fondamentale importanza apprezzare i siti culturali del territorio che ci appartiene; questi, infatti, sono il frutto della nostra eredità storica, quella che ci hanno lasciato i nostri antenati, che dovremmo tutelare e preservare.
Vedere dunque l’Amministrazione impegnata in questo non può che confortarci.
Leggendo l’avviso pubblico, riteniamo tuttavia necessario sottoporre all’attenzione della Giunta comunale alcune domande che riguardano punti non del tutto chiari.
- Crediamo che nel bando venga, forse, poco marcata l’intenzione e la possibilità per il Comune e per la cittadinanza di poter utilizzare secondo le proprie esigenze e gratuitamente tutti gli spazi affittati.
Nel Capitolato Speciale, nella sezione “Impegni e doveri del concessionario” (punto 5) vi è scritto: “Al concessionario sono inoltre richieste le seguenti prestazioni: (…) la disponibilità a richiesta dell’Amministrazione comunale del giardino e dei saloni concessi, per l’organizzazione di eventi da parte della stessa Amministrazione secondo un calendario concordato con il concessionario e senza alcuna remunerazione per l’utilizzo degli spazi”.
Come mai non si citano gli immobili singolarmente? La foresteria sarebbe da considerare tra gli spazi ad utilizzo gratuito? La cucina e le camere della foresteria sarebbero da far rientrare fra i “saloni concessi” oppure, come per esempio nelle giornate quali “la Festa di Bacco”, l’Amministrazione dovrà pagare per usufruire di tali spazi? - Leggiamo nel bando: “L’aggiudicatario si impegna ad insediare in loco un’attività finalizzata a: (…) programmazione di eventi e manifestazioni di concerto con l’Amministrazione comunale e le associazioni locali; promozione di eventi turistici e culturali il cui fulcro sia rappresentato dal Castello e dal centro storico con i suoi monumenti, e valorizzazione di prodotti locali”. In proposito rimarchiamo che, curiosamente, l’Amministrazione comunale viene citata soltanto in merito alla generica “programmazione di eventi e manifestazioni” ma non nella “promozione di eventi turistici e culturali”!
Non sarebbe più opportuno che il privato, o chiunque decidesse di affittare il Castello, debba comunque essere obbligato ad organizzare insieme al Comune e sotto la supervisione degli Assessorati competenti le manifestazioni che abbiano come fine turismo culturale e cultura? - Perché non ci sono clausole che tutelino lo spazio verde esterno?
- Perché si è deciso di dare in affitto la Sala Ottaviani? Non sarebbe dunque meglio mantenerla pubblica, lasciando al privato la possibilità di utilizzarla, dietro permesso da parte del Comune, proprio come attualmente avviene nel caso di richieste che arrivino dalla cittadinanza? Per attività di pubblico interesse, la sala potrebbe anche essere lasciata gratuitamente all’aggiudicatario.
- Perché la durata del contratto deve essere di 9 anni? Non è un tempo troppo lungo?
- Leggendo il documento “disciplinare di gara” vi è un punto che riguarda i requisiti professionali del concorrente ideale. Si richiede esperienza professionale di almeno cinque anni in uno dei settori citati nel bando e un fatturato globale d’impresa che non dovrebbe essere inferiore ai 300.000,00 euro relativo ai servizi o forniture nel settore oggetto della gara, realizzati negli ultimi tre esercizi finanziari, con dichiarazione di almeno un istituto bancario o intermediario autorizzato ai sensi di un Decreto legislativo particolare. La descrizione è molto specifica. Perché proprio quella soglia economica? Come mai il privato dovrebbe soddisfare tutti questi requisiti? E’ davvero necessario che siano soddisfatti tutti in concomitanza? E se un bravo imprenditore attivo magari nell’agriturismo o nell’ospitalità destinata ai più giovani, che producono meno profitto, volesse mettere a disposizione le sue competenze? Perché escluderlo?
Ancora, sempre citando il fattore economico, come è possibile che, per ciò che concerne la procedura di aggiudicazione e scelta del contraente, vengano attribuiti 20 punti al “Progetto tecnico”, 20 punti al “Progetto di gestione”, 30 punti alle “strategie di marketing” e 30 punti all’ “offerta economica”? E’ possibile attribuire un maggior numero di punti all’offerta economica rispetto che al progetto tecnico o di gestione? - Ringraziamo la Giunta comunale per la volontà manifestata di creare un polo culturale al centro del nostro amato paese. Come citato nel bando l’Amministrazione palesa il progetto di “mettere a sistema il Museo Archeologico, il Museo Storico, il Museo Naturalistico e l’intero Centro storico” (in Disciplinare di gara). Perché, se l’idea è quella di creare un centro culturale al Castello, la biblioteca non è stata menzionata? Non sarebbe giusto mantenere la biblioteca al Castello così da creare un polo perfetto? C’è forse un’idea futura di un’altra concessione in locazione di altri locali?
In conclusione, non escludendo potenziali vantaggi dall’ipotesi di concedere in affitto a un gestore privato alcuni spazi del Castello da destinare a ricezione turistica, chiediamo all’Amministrazione di ripensare il bando arricchendolo di doverose precisazioni sui punti da noi indicati, e di riproporlo senza fretta eccessiva, consentendo un’ampia partecipazione, a garanzia della qualità della scelta che verrà prodotta.
Chiediamo insomma che vengano specificate bene tutte le condizioni, prima tra tutte la possibilità per il Comune e per la cittadinanza di utilizzare gratuitamente tutti gli immobili affittati, senza alcuna limitazione.
Forse, per raggiungere davvero l’obiettivo della tutela e della valorizzazione, sarebbe opportuno un impegno diretto dell’Amministrazione con politiche comunali adatte a questo fine, evitando la concessione ad un privato, e coinvolgendo, invece, le associazioni territoriali. Sarebbe necessario anche un dibattito pubblico per conoscere le reali intenzioni della cittadinanza circa la tutela di questo bene pubblico, così da capire anche quanto questa sia disposta a fare in termini di impegno e di utilizzo (esempio la biblioteca, spazi associativi, organizzazione convegni, concerti etc.).
Vorremmo che fosse il Comune, con l’ausilio delle Associazioni locali interessate, ad organizzare attività culturali, e auspichiamo anche formative, contando sull’aiuto del privato e non il contrario, e che l’attività economica non prevalesse mai su quella culturale. E soprattutto, ci piacerebbe che il nostro Castello rimanesse un luogo aperto, da vivere in modi diversi, le cui bellezze possano essere alla portata di tutti per un turismo di qualità ma non d’élite, affinché si allarghi sempre di più la quantità dei cittadini italiani e stranieri che vengono a conoscere Palombara Sabina. Chiediamo, dunque, di non affrettare i tempi e rivedere il bando, possibilmente dopo una consultazione pubblica con le Associazioni del territorio.
Comitato Economia e Territorio