Parlano ancora di noi, questa volta di ambiente
Ci piacerebbe pubblicare una buona notizia ma non ce ne danno la possibilità.
Quello che raccogliamo e pubblichiamo è solo l’espressione di un malcontento diffuso (es.: l’anonimo Pasquino e altri manifesti apparsi misteriosamente in ogni angolo del Paese immediatamente dopo la fine della Sagra delle Cerase) o di una non impeccabile gestione della cosa pubblica (es.: articolo de “Il Messaggero”, notizie ANSA, l’ultimo articolo de “La Voce del Nord-Est Romano”).
E’ vero che i proverbi dicono tutto ed il contrario, ma… “chi è causa del suo male, pianga se stesso”.
Ora torniamo alla notizia.
La prima pagina del quindicinale gratuito “La Voce del Nord-Est Romano” riporta due “allarmi ambientali” relativi al nostro comune di gravità assolutamente non comparabili tra loro.
Il primo allarme riguarda l’invasione di bruchi nella Macchia di Gattaceca mentre il secondo riguarda un ammasso di eternit al Pozzo del Merro.
Sul primo fatto non ci vorremmo dilungare per vari motivi: non siamo grandi esperti in materia; la presunta “invasione” è comunque assolutamente naturale e quindi si risolverà in modo naturale, come già accennato nell’articolo, con l’aumento dei nemici naturali del bruco; l’invasione è ciclica perché già denunciata diversi anni fa da un precedente Sindaco del Paese (P. Cornacchia).
Il secondo fatto è invece molto più grave.
Una discarica di eternit in prossimità di una voragine naturale, collegata a vene d’acqua di ignota destinazione (sorgenti Bagni di Tivoli e oltre) significa che, in teoria, l’eternit potrebbe già essere sulla nostra tavola insieme alla verdura innaffiata con l’acqua di un pozzo più o meno distante.
Grave è anche l’indifferenza dell’amministrazione che, secondo quanto riportato nell’articolo, è stata allarmata circa due mesi fa insieme ai pompieri ed ai vigili del comune di Mentana.
Con questo non pretendiamo che il comune presidi giorno e notte il luogo. E’ chiaro però che un posto così appartato e così pubblicizzato (stampa nazionale, televisione nazionale e locale, siti internet universitari) con la recente scoperta della grande profondità (uno dei maggiori al mondo) è troppo prevedibilmente esposto a questo tipo di depositi, da materiali altamente inquinanti e difficili da smaltire a materiali sottratti illecitamente che potrebbero essere gettati nella gola (a futura memoria, non è necessario essere ladro nè indovino).
Detto questo rimane solo la domanda: QUANDO VERRANNO RIMOSSI?