Piazza Bettino Craxi
Il popolo italiano sta diventando tristemente famoso per la sua scarsa memoria e per questo motivo abbiamo deciso di fare una piccola cronistoria di quel fazzoletto di terra dove oggi sorge la stele in memoria di… Bettino Craxi.
Cominciamo dalla storia locale:
nel 1997 l’amministrazione comunale costruisce la struttura portante di una chiesa (di forma piramidale) sulla via Palombarese. A distanza di 9 anni, durante i quali la chiesa è rimasta tristemente incompiuta (mentre le intemperie rovinavano la struttura portante), la futura chiesa viene smantellata per far posto a piazza Bettino Craxi, un pregiudicato latitante!!!
Questi sono i fatti ma è curioso constatare come le cose cambino arricchendo la storia con piccoli dettagli peraltro assolutamente insignificanti per il contribuente che ha pagato:
– costruzione della struttura della chiesa;
– demolizione della struttura suddetta;
– realizzazione della piazza in questione;
– acquisto della stele commemorativa.
Fino al 1999 l’amministrazione comunale era composta da varie forze di centro-sinistra (che hanno iniziato la chiesa..) alle quali subentrò l’attuale coalizione di centro-destra (che ha rivinto le elezioni del 2004 e che ha intitolato una piazza a Bettino Craxi… e per di più su proposta di un assessore di Alleanza Nazionale!!!).
A parte proporre via Totò Riina (quando verrà a mancare) pensiamo sarebbe istruttivo leggere questo estratto sulla vita di Craxi pubblicato dalla più grande enciclopedia online esistente al mondo (wikipedia):
Craxi fuggì il 5 maggio del 1994 ad Hammamet in Tunisia, e da lì continuò a lanciare le sue bordate contro i magistrati e il PCI, da lui accusato di aver ricevuto denaro illecito dal PCUS. Grazie alla latitanza, Craxi non venne mai arrestato nonostante fosse stato spiccato per lui un mandato di cattura internazionale in seguito alle condanne al carcere ricevute, e morì ufficialmente come latitante, anche se lui si definì sempre “esule”.
Protetto dal governo dell’amico Ben Ali, Craxi assistette all’esodo socialista: alcuni suoi ex collaboratori, tra cui Don Gianni Baget Bozzo, Giuliano Ferrara, Gianni De Michelis e la figlia Stefania andarono nel Polo di Silvio Berlusconi; altri invece si legarono all’Ulivo; i principali furono Enrico Boselli, Ugo Intini, Claudio Martelli e Giuliano Amato (quest’ultimo diverrà capo del governo per il centrosinistra). Diverso è invece il discorso del figlio Bobo: fino al 2005 fu alleato del centrodestra ma in quell’anno passò tra le fila dell’Unione per fondare successivamente il partito dei socialisti.
Bettino Craxi morì il 19 gennaio del 2000 per un arresto cardiaco. L’allora presidente del Consiglio e leader dei Democratici di Sinistra Massimo D’Alema propose di indire un giorno di lutto nazionale. Ma la sua proposta non fu accettata né dai detrattori di Craxi (“Non si può proclamare un giorno di lutto nazionale in onore di un fuggiasco che si è sottratto alla giustizia”, si disse) né dai sostenitori, che accusarono i DS di non aver aiutato lo stanco e malato capo socialista quando era in vita.
Complimenti, siamo convinti di aver ben speso i nostri soldi!!