Stabilizzazione LSU


In una circolare del 5 giugno 2007, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale aveva previsto il finanziamento dei comuni per l’assuzione di operai delle categorie A, B1 e B2.


Il finanziamento era destinato ai comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti per le assunzioni di LSU (Lavoratori Socialmente Utili) “che svolgono le relative attività con oneri a carico del Fondo per l’occupazione” e “già impegnati in attività socialmente utili presso i comuni medesimi”.
La circolare rientrava nel grande disegno di stabilizzazione dei precari avviato dal governo Prodi.

In una successiva circolare del 17 ottobre 2007 venivano invece stabilite le unità massime finanziabili e l’entità del finanziamento.
Il limite massimo venne quindi stabilito in 2.450 unità mentre il finanziamento per ognuna era di 9.296,22 euro. I restanti oneri rimanevano a carico del comune.

Tralasciando le tempistiche e le modalità per la presentazione della documentazione relative alle richieste di assunzione e relativo finanziamento, il nostro comune risulta aver richiesto due nuove assunzioni, entrambe accettate, come risulta dal decreto del 1 aprile 2008. Nel decreto veniva anche disposto che, entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, i comuni provvedessero all’assunzione del personale per il quale avevano fatto domanda di finanziamento.

A questo punto rimangono da risolvere due quesiti.
Il primo riguarda il Commissario Prefettizio che potrebbe anche non aver saputo nulla della domanda (ci vorrà sicuramente tempo per capire tutto quello che l’amministrazione appena sciolta aveva in sospeso);
Il secondo punto è: avevano ben chiare le modalità e le conseguenze delle acquisizioni?
Quest’ultimo punto andrebbe infatti approfondito viste le possibili sgradevoli conseguenze.
Se infatti l’amministrazione ha proceduto alla richiesta di acquisizione di unità oltre il limite previsto dalla pianta organica del comune, la prossima amministrazione si ritroverebbe nell’impossibilità di sostituire una eventuale figura prossima alla pensione o più in generale congedata per propria volontà fino a quando non saranno rientrate nei numeri previsti dalla dotazione organica.
Il massimo che potranno fare sarà richiedere a persone assunte come operai e pagate come tali di svolgere altre funzioni di più alta responsabilità e/o complessità, creando squilibri e malcontenti fra i dipendenti comunali.