Clan Mallardo, sette arresti
Blitz della guardia di finanza
Le indagini delle fiamme gialle hanno permesso di risalire a numerose società, attive nelle province di Roma e Napoli, con le quali venivano investite ingenti risorse dai traffici illeciti. Sequestrati 900 immobili e 23 aziende, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro
Clan Mallardo, sette arresti blitz della guardia di finanza
E’ scattata questa mattina all’alba l’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che vede impegnati circa 500 militari della guardia di finanza dei Comandi Provinciali di Roma e Napoli nell’esecuzione degli arresti nei confronti di sette persone, con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sequestrati 900 immobili e 23 aziende, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro.
Gli arrestati, secondo le indagini condotte dai finanzieri, sono appartenenti ad una cellula, direttamente comandata dai vertici del clan Mallardo, che aveva costituito numerose società, operanti nelle province di Roma e Napoli, con le quali venivano investite le ingenti risorse derivanti dai traffici illeciti.
Nel corso dell’operazione catturato Feliciano Mallardo, detto “o sfregiato”, ritenuto l’attuale capo dell’omonimo clan camorrista di Giugliano in Campania. Tra i beni sottoposti a sequestro anche 200 conti corrente bancari, auto e moto di lusso e partecipazioni societarie. Le aziende del clan avevano acquisto il controllo di interi settori economici: dalla produzione e commercializzazione del caffè, ai centri scommesse, al commercio all’ingrosso di bibite e prodotti parafarmaceutici.
Nel settore edile gli arrestati hanno effettuato, per conto del clan Mallardo, speculazioni edilizie e costituito numerose società immobiliari operanti soprattutto in provincia di Roma. Le Fiamme Gialle di Roma stanno apponendo i sigilli su alcuni cantieri edili e su circa 230 tra terreni e unità immobiliari, in particolare nei Comuni di Roma, Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant’Angelo Romano.
(10 maggio 2011)
Fonte: sito web del quotidiano La Repubblica