A Colli Aniene e a Sant’Angelo Romano poesia e canzoni nelle lingue locali
Nella duplice presentazione del libro di Vincenzo Luciani Dialetto e poesia nei 121 comuni della provincia di Roma
Il libro di Vincenzo Luciani Dialetto e poesia nei 121 comuni della provincia di Roma (Edizioni Cofine, Roma, 2011) è stato l’elemento scatenante di due serate all’insegna della poesia e della canzone nelle lingue locali.
La prima ha avuto luogo il 23 settembre a Colli Aniene, nell’ambito della prestigiosa rassegna L’Arte del Portico a Colli Aniene. E’ stata introdotta e conclusa da Willy & Paoletto, cantastorie dialettali santorestesi – William (“Willy”) Sersanti e Paolo (“Paoletto”) – che nei loro brani brillanti e coinvolgenti (soottolineati da scroscianti applausi) hanno proposto vicende e situazioni legate al loro paese ed al monte Soratte: usi, costumi, tradizioni, personaggi della fantasia, leggende popolari, aneddoti curiosi.
William Sersanti ha poi letto alcune sue poesie tratte dai suoi libri Filastrocche per Sant’Oreste, Lì u šcalinu i Piazza, Sant’Oreste e Piòve, guèrnu latru!.
L’incontro infatti è stato introdotto e condotto da Vincenzo Luciani, il quale ha fatto un sobrio accenno al suo libro: “Il volume lo avete ricevuto, potete sfogliarvelo e poi magari leggervelo a casa, rappresenta la conclusione di un percorso avviato nel 2005 e che ha portato a censire i dialetti di tutti i 121 comuni della provincia di Roma. Le conclusioni sono racchiuse in 6 volumi di cui questo è l’ultimo. I risultati della ricerca sono racchiusi in 121 schede, una per ogni comune, che saranno aggiornate, d’ora in poi, sul sito www.poetidelparco.it. L’autore è qui con voi ed è pronto a rispondere ad eventuali domande”.
Conclusa questa rapida presentazione la serata si è trasformata in un reading poetico in cinque dialetti.
Dal romanesco con Claudio Porena, un poeta che nonostante la sua giovane età ha al suo attivo un Manuale di linguistica romanesca, retorica e metrica con sonetti scelti (Dar trapezzio vocalico ar sonetto) e circa 750 sonetti; al dialetto di Tivoli con Marcello De Santis (autore di Quann’èmmio reazzitti, Me so’ inzognato Roma, Passanu l’anni… e se diventa rossi); al dialetto di Palestrina con l’estroso Luigi Fusano che, dopo essersi esibito con la sua inseparabile armonica a bocca, ha letto testi ispirati al tema dellla pace e dal suo ultimo libro Comme parlo…scrivo.
Infine, nel dialetto di Sambuci, ha letto alcuni suoi testi Aurora Fratini, autrice, regista e sceneggiatrice di commedie in sambuciano già rappresentate con successo e vincitrice del Premio di poesia inedita nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2011.
Una serata davvero deliziosa che si è conclusa con la premiazione dei protagonisti della serata (appaluditissimi) che hanno ricevuto un pubblico encomio da parte diLuigi Polito, organizzatore dell’Arte nel Portico, giunto alla sua ventiduesima edizione, e dallo sponsor maior della stessa il Consorzio Aic, rappresentato da Carlo Proietti.
La seconda presentazione del libro di Luciani si è tenuta nello splendido Castello Orsini-Cesi di Sant’Angelo Romano domenica 25 settembre.
Moderatrice dell’evento è stata Anna Longo (Giornalista del Giornale Radio Rai, redazione cultura e spettacolo) che ha saputo imporre ritmi e tempi radiofonici ad un pomeriggio caratterizzato da molti interventi. Una conduzione di indubbio livello.
Un saluto tutt’altro che formale del Sindaco di Sant’Angelo Romano Mario Mascetti (era presenta in sala anche l’assessore alla Cultura Vincenzo Foresi) ha aperto l’incontro. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza del dialetto, “lingua del fare e del cuore e degli affetti”, nel definire l’identità e l’appartenenza, in una società che sempre più si deve misurare con una globalità che non sarà spersonalizzante solo se saprà saggiamente ancorarsi alle solide radici di un territorio e di una lingua locale.
Vincenzo Luciani ha sottolineato le caratteristiche della sua ultima fatica affermando che, raggiunto questo traguardo, che sembra quello conclusivo, la ricerca si riapre, partendo da quanto ancora non è stato studiato ed indagato. Lo studio dei 121 dialetti della provincia di Roma è stato possibile solo grazie ai tanti “Virgilio” (spesso poeiti dialettali) delle singole comunità che hanno svolto un ruolo di guida nella conoscenza delle lingue locali. Il pregio autentico dell’ultimo libro e di quelli che lo hanno preceduto è l’aver messo in salvo una mole impressionante di parole, di poesie, di racconti, di testi teatrali, di proverbi, toponimi e soprannomi e di averle poi messe a disposizione di tutti sia su volume che in internet. La nuova ricerca può quindi ripartire da qui.
Riccardo Faiella, coautore con Luciani di altri due volumi della ricerca, ha illustrato il metodo di lavoro dell’indagine sui dialetti della provincia di Roma che è finora l’unica in Italia ad aver studiato tutti i dialetti di una provincia. In una prima fase è stato fatto uno screening di quanto è stato pubblicato in internet sui singoli dialetti, successivamente sono stati studiati i testi reperiti nelle biblioteche comunali e private e, contemporaneamente, è stata condotta una ricerca sul campo, recandosi nei singoli comuni. Tutto ciò ha consentito di riscontrare tutte e 6 tipologie di testi (dizionari, proverbi, toponimi, soprannomi, testi teatrali, poesie, canti, filastrocche, ecc.) in 42 comuni; 5 in 16; 4 in 13; 3 in 17; 2 in 16, 1 in 15, nessun testo in Ardea. Testi di grammatica e/o vocabolari sono presenti in 69 centri urbani; quelli di proverbi e modi di dire in 67; toponomi e i soprannomi in 73; testi con canti, filastrocche, indovinelli, gastronomia feste e sagre in 114; testi teatrali e prosa in 56, mentre i volumi con poesie sono presenti in 91 centri. I poeti censiti complessivamente sono stati 287, di cui 70, in questo volume.
Marco Giardini ha svolto, avvalendosi di supporti informatici, un’appassionante lezione sul dialetto santangelese, riuscendo a coinvolgere il pubblico in una materia di non facile esplicazione.
Sottolineata da applausi è stata la lettura di testi poetici in santangelese di Bruno Morelli, che hanno toccato in profondità il pubblico e in monticellese di Filippo Greggi (autore tra l’altro di uno stupendo Parolario monticellese, un dizionario enciclopedico con proverbi, modi di dire, soprannomi ecc., prendendo spunto dal quale Vincenzo Luciani ha invitato il sindaco Mascetti ad una sfida “a fare meglio di Montecelio” da parte dei Sant’Angelo, favorendo la pubblicazione di un analogo libro, peraltro già approntato, a cura di Palmiro e Marco Giardini).
Greggi, dopo essersi complimentato con l’autore del libro e con gli organizzatori dell’iniziativa, ha letto testi poetici di don Celestino Piccolini, Fabrizio Ciamarone, Giulio Di Mario e naturalmente suoi.
Il Gruppo Folkorico “Monte Patulo” ha allietato con le sue esibizioni questo appassionante pomeriggio santangelese dedicato alle lingue locali. Nel corso della serata è stato anche fatto ascoltare e commentato da Giorgio Giardini un brano del gruppo reggae Rattattuju.
L’iniziativa si è conclusa con un simpatico assalto alle prelibatezze della gastronomia locale (strepitose le ciambellette santangelesi!) approntate dalla Pro Loco di Sant’Angelo Romano, organizzatrice dell’evento insieme al Comune di Sant’Angelo Romano.
Vincenzo Luciani
26/09/2011
Fonte: Abitare a Roma