Giungono notizie di dimissioni dell’assessore Mario Domenici (servizi pubblici-patrimonio-polizia locale e amministrativa). Dimissini solo da assessore e non da consigliere, altrimenti si sarebbe potuto nominare il primo dei non eletti, invece così tutto rimane com’era, con qualcuno che prenderà ad interim la carica e, forse, la divisione dei compiti di quell’assessorato fra tutti.
Giungono anche voci di lavori quantomeno inopportuni che pensavamo avessero determinato le dimissioni mentre i motivi sono altri.
Nonostante ci fossimo da subito schierati a sostegno di questa giunta, le cose non sono andate come speravamo.
Continuano le sanatorie improponibili, gli abusi visti ma non perseguiti, la 28/80 che rischia di trasformarsi in una sanatoria anziché un mero strumento di rilevazione degli abusi. E sempre nominato con termini rassicuranti come “nuclei sorti spontaneamente” anziché semplicemente crimini perseguibili penalmente come sono gli abusi edilizi, cioè le costruzioni realizzate fuori da ogni regola scritta. Insomma la solita gestione stile mafioso, dove il delinquente è chi parla e non chi ha commesso l’illegalità.
Per non parlare dei piccoli soprusi!
I piccoli soprusi sono quelle azioni che il buon senso ci direbbe di non fare e che invece vengono fatte per la convinzione di essere intoccabili e con il pretesto che “tanto avrebbero comunque da ridire”.
Lavori fatti senza informare gli interessati, senza coinvolgere chi dovrebbe dare almeno un parere tecnico. Tubi dell’acqua e scarichi fognari quantomeno inopportuni, senza neanche l’educazione di coinvolgere nella decisione i responsabili del settore o le persone che, loro malgrado, ne subiranno le conseguenze.
Se poi guardiamo ai partiti in amministrazione, allora calza a pennello la definizione di Beppe Grillo: PDL e PD-L.