Ormai da alcuni giorni si consuma il solito sopruso, figlio dell’incapacità degli amministratori pubblici di scrivere regole chiare e farle rispettare.
Probabilmente sarebbe già sufficiente aggiungere, alla fine delle condizioni di ogni gara d’appalto, che per tutto quanto non specificatamente previsto si deve fare riferimento alle norme nazionali ed al codice civile.
Si scoprirebbe forse che, seppur non specificato nella gara d’appalto, una sola “maestrina d’asilo” non può tenere a bada 25 bambini, anche se nel capitolato di gara è riportato che solo durante il pranzo è necessaria la presenza di un’altra maestra (e ovviamente in questi giorni non c’è il pranzo, così la società non è contravvenuta agli accordi previsti nella gara).
E’ evidente che l’errore è stato fatto “a monte”, cioè quando sono state scritte le regole, ma il problema è adesso e quindi è compito della nuova amministrazione farsene carico, almeno per non ripetere gli errori fatti nel precedente appalto.
Visto che stiamo parlando di bambini molto piccoli, speriamo che il prossimo appalto preveda regole ferree e la nomina di una persona che verifichi che le cose siano fatte “a regola d’arte”.