Con un lungo post sulla pagina facebook “Castello Orsini-Cesi di Sant’Angelo Romano (Roma)“, la società privata che per dieci anni ha gestito il Castello, dopo aver restituito le chiavi al Comune, elenca i servizi resi (che la comunità andrà a perdere) e le spese delle quali il comune si dovrà fare carico (“centinaia di migliaia di EURO”, secondo la società) con i soldi pubblici.
Questo il testo del post, in attesa delle mosse dell’Amministrazione.
Un saluto a tutti gli amici di questa pagina, e del castello Orsini-Cesi.
Con questo post annunciamo che a partire da fine di febbraio, la nostra società non gestirà più il castello Orsini-Cesi. Continueremo a gestire alcuni eventi presso il castello per i quali ci siamo impegnati, ma non ci occuperemo più di tutela e valorizzazione del castello e del museo, della manutenzione straordinaria e ordinaria, delle aperture al pubblico, dei costi vari (utenze, contratti, pulizie ecc..).
Abbiamo deciso di sciogliere il contratto con il proprietario, il comune di S.Angelo Romano in quanto non ci è più stato consentito da parte del Comune stesso di effettuare le attività che permettevano il mantenimento del castello.
In pratica, a partire dalla fine del 2015:
- non abbiamo più potuto affittare il castello per banchetti di nozze, in quanto ci è stato fatto divieto di effettuare nella struttura, anche semplici preparazioni di cucina;
- Durante il 2016 è stata estesa a molte ville private del territorio comunale di S.Angelo la possibilità di diventare “casa comunale” e celebrare riti civili, che era esclusiva del castello.;
- Sono state previste a partire dal 2017, nuove e pesanti tasse comunali per chi vuole sposarsi al castello, oltre quelle che la nostra società versava al Comune per ciascun matrimonio.
Queste manovre hanno reso la gestione del castello insostenibile.
Per quasi 10 anni il castello ha pagato i propri costi senza gravare sulle tasche della collettività, proprio attraverso gli introiti che derivavano in gran parte dai matrimoni.
Ovviamente siamo dispiaciuti di quanto accade e di dover lasciare la gestione, dopo aver dimostrato come sia possibile che un bene culturale come il castello e l’annesso museo, abbia potuto camminare sulle proprie gambe e mantenersi, facendo risparmiare alla collettività santangelese centinaia di migliaia di EURO.
Il castello ed il museo hanno importanti costi di gestione e manutenzione, di tutela e valorizzazione, e deve essere garantita, come servizio pubblico, l’apertura al pubblico per 24 ore settimanali di cui 12 il sabato e la domenica.
Ma non si tratta solo di costi, si parla soprattutto di far vivere e rendere fruibile una struttura che altrimenti verrebbe abbandonata, e sarebbe solo un peso, come è successo prima della nostra gestione.
Da parte nostra abbiamo cercato di sistemare al meglio la struttura, reinvestendo parte degli introiti dell’attività, sul castello stesso e la sua valorizzazione. Sono state effettuate importanti opere di manutenzione, opere di miglioramento, ma soprattutto è stata tutelata l’integrità dell’immobile attraverso la cura continua.
E’ stata garantito costantemente il servizio di apertura al pubblico.
Ricordiamo anche la nostra lotta contro le antenne installate in prossimità del castello, lato est, che non siamo riusciti a far togliere, ma abbiamo fatto molto depotenziare, con benefici per la salute di chi abita intorno al castello stesso.
Abbiamo inoltre impedito scempi vari, come l’installazione sui merli del castello di antenne WI-MAX che avrebbero deturpato irrimediabilmente la bellezza dell’immobile.
Abbiamo migliorato impianti e strutture del castello, intervenendo costantemente su infissi, parti in legno e pavimenti, e abbiamo realizzato anche un nuovo bagno, completamente a nostre spese.
Noi lasciamo in eredità un castello molto migliorato, che è stato e può continuare ad essere un polo di attrazione per il paese ed i dintorni, conosciuto ormai da molti, in zona, in Italia ed anche all’estero.
Nei quasi dieci anni della nostra attività, sono transitati al castello circa 22 mila visitatori, le stesse visite annuali al museo preistorico sono triplicate rispetto all’inizio della nostra gestione.
Ci dispiace, in definitiva, che questo piccolo esempio di buona pratica, lodato da tutti coloro che conoscono i problemi dei beni culturali e dei piccoli musei, sia stato rovinato dalla burocrazia, dalla cattiva amministrazione e dalla pessima politica.
Ci dispiace inoltre per chi ha perso il lavoro ed occasioni di lavoro, dipendenti diretti, collaboratori occasionali, gli operatori commerciali che lavoravano per il castello; una piccola economia locale che sfuma.
Ci dispiace inoltre per i cittadini di S.Angelo, che dovranno necessariamente riaccollarsi i notevoli costi del castello e della gestione del museo.
I cittadini non ne avranno presumibilmente alcun beneficio, come è stato prima della nostra gestione, la speranza è che non debbano vedere il loro maggior monumento ricadere nel degrado e nella malagestione.
Lasciamo un esempio importante di come possa essere gestito un bene pubblico in modo trasparente ed economico, sperando possa essere seguito e migliorato, ed esportato anche in altre realtà, dove ci hanno anche chiesto di portare la nostra testimonianza.
Ringraziamo tutti coloro che sono stati ospiti del castello, i visitatori occasionali, tutti coloro che ci hanno dato il loro apprezzamento per il lavoro fatto, per gli eventi organizzati, per come il castello è stato tenuto e fatto conoscere al di fuori della realtà locale.
Potremmo riprenderci l’onere della gestione del castello solo in presenza di accordi chiari, che mettano al riparo la gestione dalle giravolte e le basse mire della politica locale. Ma chiunque si occuperà nel futuro del castello e del museo, ci auguriamo lo faccia nel rispetto dei beni stessi e nell’interesse dei cittadini, come abbiamo fatto noi.
Un saluto a tutti gli amici vicini e lontani del castello.
Roma Est Gestioni srl