Elena Campini, consigliere di minoranza del gruppo “La Fenice”, ci ha comunicato di aver richiesto “copia dei pareri espressi in Conferenza dei Servizi da parte delle Direzioni Regionali competenti”.

Ci ha inviato inoltre un comunicato, che pubblichiamo integralmente.

Approvazione definitiva Valutazione Ambientale Strategica

Con la determinazione del 10 aprile 2018 da parte della  Direzione regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità – Area Autorizzazioni Paesaggistiche e Valutazione Ambientale Strategica, e relativo parere motivato riguardante la Valutazione ambientale strategica approvata in consiglio appare evidente  come ancora lungo ed impervio sarà l’iter di approvazione dell’intero Piano di recupero. Se infatti  un documento assai esaustivo e professionalmente ben preparato (tanto da non determinare alcuna osservazione da parte della Minoranza) ha suscitato ben tredici osservazioni da parte dell’Autorità Competente c’è da aspettarsi un vero e proprio  bagno di sangue quando si tratterà di porre al vaglio con la lente di ingrandimento un Piano generale che, ad avviso della Minoranza tramite opportune osservazioni in merito, presenta lacune ed omissioni molto rilevanti. Al di là dell’eccessivo burocratismo da parte della  macchina amministrativa che rallenta l’iter procedurale sottoponendo l’Autorità procedente a vincoli e promesse molto spesso non mantenibili il segnale che arriva dalla Regione Lazio è quello di un giudizio tutt’altro che superficiale che spingerà a determinare l’eventuale approvazione dell’intero Piano non certo a cuor leggero. Un appello infine al Sindaco affinchè eviti l’ennesima empasse sul Piano ancor prima di cominciarne il vaglio alla Regione, ossia che venga comunicata agli Organi competenti l’intenzione a breve di procedere alla preparazione di una nuova Variante Ordinaria al PRG da adottare nel più breve tempo possibile in modo da sanare l’attuale mancanza totale di cubatura da assegnare al Piano di recupero presentato, soddisfacendo così l’articolo 6 lettera E della legge 28 del 1980.

Elena Campini