E’ stato pubblicato mercoledì 4 luglio sul sito del settimanale di informazione locale Tiburno, un articolo che riconsegna ai gestori gli stadi comunali di Guidonia Montecelio.
Tra questi gestori c’era anche la Polisportiva Sant’Angelo Romano alla quale era stato affidata la gestione dello stadio Fiorentini di Montecelio. Gestione peraltro impeccabile, sia per la manutenzione che per il pagamento di quanto dovuto al Comune.
Gli stadi erano stati dati in gestione con gare che lo stesso comune di Guidonia Montecelio ha poi disconosciuto in autotutela con un provvedimento del 7 maggio scorso firmato, ironia della sorte, proprio da un santangelese, Domenico Nardi, dirigente allo Sport.
Ma ecco l’articolo completo del Tiburno.
4 luglio 2018
Ad una è stato tolto senza motivo, all’altra per una presunta morosità. In entrambi i casi l’operato dell’amministrazione comunale di Michel Barbet è stato tutt’altro che coerente, per questo gli stadi di Guidonia e Montecelio devono restare in possesso ai gestori.
Lo ha stabilito il Tar del Lazio con due distinte ordinanze pubblicate oggi, mercoledì 4 luglio, motivando la necessità di garantire la continuità della fruizione degli impianti sportivi anche per scongiurare la perdita del titolo sportivo almeno fino al 4 dicembre prossimo quando i giudici entreranno nel merito.
Il primo provvedimento – l’ordinanza 04020 – sospende l’efficacia di due atti a firma del dirigente allo Sport Domenico Nardi e il funzionario Cristina Zizzari: si tratta della determina 276 del 7 maggio scorso con la quale fu revocata la gestione dello stadio di Guidonia alla Acd Guidonia Montecelio di Giuseppe Bernardini per il mancato pagamento dei canoni d’affitto di otto mesi, accumulando un debito di 7.973 euro, e dell’ordinanza 153 firmata giovedì 24 maggio con intimo di sgombero.
Il secondo provvedimento del Tar è l’ordinanza 04021 che ha accolto il ricorso della Asd Polisportiva Sant’Angelo Romano di Massimiliano Lucani, gestore dello stadio Fiorentini di Montecelio.
I giudici hanno sospeso l’efficacia della determina 283 che annullò in sede di autotutela la determina 74 del 15 settembre 2016 con la quale l’ex dirigente ai Lavori pubblici Angelo De Paolis aggiudicò alla società di Lucani l’impianto consegnato il 29 settembre 2017.
In questo caso i magistrati si sono anche sbilanciati scrivendo che “ad una sommaria cognizione appaiono assistite da profili di fondatezza le censure del cattivo esercizio del potere di annullamento d’ufficio dell’aggiudicazione”.