¿Que pasa en Venezuela?
La delicatissima situazione politica in Venezuela
Di questo trattava la conferenza sull’attuale situazione venezuelana che si è svolta domenica 7 aprile all’interno del Castello Orsini-Cesi a Sant’Angelo Romano, fortemente voluta dalla locale sezione A.N.P.I. “Sandro Pertini”, con il patrocinio del Comune di Sant’Angelo Romano e con la partecipazione di Stefano Valentini del Comitato Provinciale A.N.P.I. Roma, di Ivan Collini di Patria Socialista e del prof. Luciano Vasapollo, docente di Politica Economica Internazionale, presso la Sapienza, Università di Roma, nonché Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con America Latina e Caraibi.
Grande assente, suo malgrado, l’ambasciatore venezuelano Julian Isaias Rodriguez Diaz. In questo momento il governo del Venezuela non ritiene opportuno partecipare a pubbliche discussioni che potrebbero potenzialmente essere strumentalizzate e per questo motivo ha imposto l’obbligo di autorizzazione preventiva da parte dello stato centrale per la partecipazione a qualunque manifestazione pubblica. L’ambasciatore ha comunque voluto dimostrare il suo personale apprezzamento per l’invito, inviando agli organizzatori una sua lettera che è stata letta durante la conferenza da Alice Ciangottini, vicepresidente della sezione A.N.P.I. “Sandro Pertini”.
Gli interventi poco hanno avuto in comune con le notizie che solitamente troviamo nei telegiornali delle TV mainstream o nelle principali testate giornalistiche.
L’unanime condanna degli intervenuti riguardo il tentativo di destabilizzare il presidente Maduro a favore di Guaidò, deriva da un’attenta lettura della costituzione venezuelana che pochi sembrano aver fatto.
Come unanime è stato il riconoscimento della causa di questo tentato golpe, legata innanzitutto alle enormi ricchezze del sottosuolo del Venezuela e della scelta operata già in precedenza da Chavez, predecessore di Maduro, di nazionalizzare lo sfruttamento di queste risorse.
Queste scelte “impopolari” hanno portato ad una più equa ridistribuzione della ricchezza ma hanno ovviamente scontentato le grandi società straniere che estraevano petrolio e metalli pregiati e l’oligarchia venezuelana che lo consentiva ricevendo in cambio enormi ricchezze.
D’altronde non è un mistero che sulla stessa malattia e morte di Hugo Chavez (e di altri capi di stato dell’America Latina) si stia cercando di fare chiarezza.
La guerra in atto in Venezuela oggi è contro il popolo venezuelano, perché pur non essendo (per il momento) militare, è una guerra di sfinimento della popolazione attraverso continui atti di sabotaggio nella fornitura dell’acqua, dell’energia elettrica, del rifornimento di medicinali anche salvavita, del cibo e di tutti gli aspetti essenziali della quotidianità, messi in atto per piegare la resistenza della popolazione e portarla ad accettare questo cambio forzato alla guida della nazione.