Grandi assenti i bambini, principali protagonisti, causa restrizioni anti-covid
Si è svolta a porte chiuse nel Castello Orsini-Cesi la presentazione delle carte da gioco note come Memory e denominato appunto Art-Memory-A, annunciato a maggio 2020 e portato a termine a marzo 2021.
La conclusione del progetto era stata resa nota il 16 marzo scorso con un breve comunicato sulla pagina facebook del Comitato Genitori Sant’Angelo Romano, insieme alla pubblicazione di un video introduttivo.
Ma seppur con le presenze massime consentite e con le limitazioni imposte dalle norme anti-COVID, i due soggetti ideatori del progetto, l’Associazione di Promozione Sociale “C’era una volta” ed il Comitato Genitori, sono riusciti a presentare il Gioco in presenza.
Ha aperto la presentazione il prof. Umberto Calamita, giornalista e scrittore, che ha moderato l’evento ed ha introdotto via via gli ospiti.
La prima a prendere la parola è stata l’avv. Martina Domenici, Sindaco di Sant’Angelo Romano, per i saluti di rito e per ricordare le sue (e le nostre) vicissitudini con il dialetto.
A seguire l’intervento del prof. Eusebio Ciccotti, Preside dell’Istituto Comprensivo Montecelio del quale fa parte anche il plesso di Sant’Angelo Romano, che ha evidenziato l’importanza del dialetto e, di conseguenza, del lavoro oggetto di questa presentazione.
E’ interventura quindi Manuela Schirru, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “C’era una volta”, che ha parlato con grande emozione del progetto durato quasi un anno e più volte in dubbio sulla sua riuscita.
E’ stata poi la volta del prof. Marco Giardini, supervisore dell’intero progetto, che ha evidenziato innanzitutto l’importanza del lavoro svolto dai ragazzi e l’enorme importanza del loro coinvolgimento.
L’intervento successivo è stato di Alessio Dell’Armi, voce dei Rattattuju, nota band santangelese, invitati per il loro legame con il territorio (suonano musica reggae con testi in dialetto santangelese) che a dicembre 2020 hanno pubblicato il loro 4 album che si chiama Metamorfosi del quale hanno fatto ascoltare il brano Lilimarlen.
Fuori dalla scaletta è poi intervenuto Giorgio Giardini, presente come percussionista dei Rattattuju, che ha approfittato per ricordare la pubblicazione di due libri che riguardano il paese, uno uscito a dicembre 2020 a cura di Marco Giardini e l’altro a marzo 2021 dello stesso Giorgio Giardini, entrambi non presentati pubblicamente a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Il primo libro si chiama “Ricordi di Guerra” e riporta le testimonianze di due santangelesi (Palmiro Giardini e Renzo Nardi), all’epoca poco più che bambini, nel periodo dell’occupazione nazista di Sant’Angelo Romano. L’altro invece, dal titolo “I cellitti de ‘a Majenaporta. Tra balcone e terrazza ai tempi del coronavirus”, è un libro di fotografie sugli uccelli che, in primavera-estate, visitano il parco urbano noto come Pineta, fotografati dall’autore durante il lock down.
Più dotto invece l’intervento del prof. Francesco Avolio, linguista e dialettologo, docente presso l’Università de L’Aquila, che ci ha svelato alcune fondamentali differenze del dialetto santangelese rispetto a quello romano, nonostante la breve distanza di Sant’Angelo Romano dalla Capitale.
Ha chiuso la serata Luana Di Marte, portavoce del Comitato Genitori Sant’Angelo Romano. Anche lei ha ricordato l’importanza di questa e altre iniziative che il Comitato ha ideato e realizzato insieme all’associazione C’era una volta con il puntuale coinvolgimento dei bambini e delle istituzioni, ringraziando quindi tutti i presenti.
Speriamo che questo evento sia di buon auspicio per una prossima riapertura di tutte quelle attività che stanno soffrendo per le restrizioni dovute alla pandemia.