Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del vicesindaco uscente Ottorino Mattei.
Carissime cittadine, carissimi cittadini,
oggi in Comune è arrivato il commissario prefettizio per amministrare il paese fino alle nuove elezioni, che come già previsto si svolgeranno in primavera. E’ così che hanno scelto i quattro consiglieri di maggioranza Vasile, Panichi, Vollera e Ravicini insieme ai tre di minoranza Cornacchia, Stefani e Carolini. Una scelta evidentemente dettata da mosse e posizionamenti elettorali. E’ legittimo, è esercizio della democrazia. Non è intellettualmente onesto, però, travisare i fatti in maniera strumentale per giustificarlo. I pretesti accampati, infatti, omettono tante (troppe) verità. Giunta spaccata? Direi piuttosto un attacco costante, iniziato già a luglio, quando Attilio c’era, arrivato all’affondo finale dopo la recente revoca dell’ex assessore. Che fosse un attacco a me sin dall’inizio non è certo un mistero, sebbene Attilio abbia chiarito pubblicamente al primo Consiglio (e non a caso) che il progetto politico era frutto di una convergenza di intenti tra me e lui, assetto che ha sempre difeso. Come non è un caso che l’assegnazione delle deleghe sia arrivata ad oltre due mesi dalle elezioni.
Le dichiarazioni d’amicizia ad Attilio che spuntano ovunque si scontrano con la realtà dei fatti. Non solo i fatti registrati negli atti (giunte e consigli disertati, ostacoli posti su ogni cosa, mancate risposte alle convocazioni fatte dallo stesso Attilio). Attilio conosceva benissimo le manovre mirate a minare l’amministrazione, e se ne è dispiaciuto fino all’ultimo. Sapeva chi e sapeva come. Basta chiedere a chi gli era vicino. Non avrei voluto, ma mi corre l’obbligo di dirlo di fronte ad uno spettacolo umanamente indegno.
Per questo è in cattiva fede chi sostiene che le divergenze siano arrivate dopo. Strumentale, come tutto quello che è accaduto in queste ore. Il preventivo di un avvocato ha spaccato la giunta? Perché non si dice anche a cosa serviva il legale? E’ segreto? La nomina era necessaria per rispondere al ricorso al Tar dell’assessore revocato che chiamava in causa il Comune chiedendo l’annullamento del provvedimento. La nomina dell’avvocato era un atto dovuto e, vista la richiesta di sospensiva, non poteva essere procrastinato come volevano strumentalmente le due ex assessore che hanno poi votato contro. Volevano approfondire la parcella, hanno detto. Un preventivo che è in delibera e che, come può verificare chiunque abbia cognizione di causa, non ha nessuna caratteristica di esosità. Anzi. Un ostacolo mai posto (giustamente) per altri incarichi legali affidati nel corso di questi mesi, perché i professionisti non sparano cifre a caso.
Fatte queste necessarie precisazioni per quanti me le hanno chieste in queste ore, voglio sottolineare che l’ultimo atto di revoca dell’assessore è stato l’estremo tentativo di scongiurare l’arrivo del commissario prefettizio, nella speranza che il senso di responsabilità prevalesse, riportando la giunta al suo naturale compito: produrre atti per governare, da cittadini per i cittadini, il paese nei pochi mesi che restavano, invece che una continua guerra di posizioni di chi credeva di poter fare il buono e il cattivo tempo. Perché, purtroppo, questa è stata la lotta di tutti i giorni, prima insieme ad Attilio e poi da solo, per fortuna con un bellissimo gruppo. Mentre Fabio, Cristiano, Giulia ed Eleonora si impegnavano, con molta umiltà e tanta voglia di dare risposte, nei settori assegnati ottenendo importanti risultati in aderenza al programma elettorale (dal rimettere al centro la scuola alla rivitalizzazione del paese fino alla ricostruzione dei servizi e alla trattativa avviata con Italgas ed Acea per attacchi fognari e forniture gas), altri si sono impegnati a produrre cavilli e ostacoli. Sono fiero del gruppo. Sono il segno che un altro modo di governare a Sant’Angelo Romano è possibile. Come lo è la quantità incredibile di richieste arrivate dai cittadini, che finalmente si sono aperti al dialogo con gli amministratori trovando interlocutori consapevoli che il loro compito è mettersi al servizio. Anzi c’è un ringraziamento forte da fare a tutti i cittadini che, nonostante le tante e impreviste vicissitudini, hanno dimostrato comunque grande sostegno e vicinanza a chi quotidianamente ha lavorato nell’interesse della comunità tutta.
Auguro a quanti amano e abitano Sant’Angelo Romano di poter realizzare il sogno di vivere finalmente in un paese che metta al centro l’interesse e il benessere dei cittadini affidandosi a chi è meglio in grado di fare scelte frutto di una visione di comunità. Sì, di farle le scelte. Perché questo paese ha vissuto lunghi anni di non scelte, di abbandono, di indifferenza. Ecco, mi auguro che si sappia trovare la strada per continuare il lavoro appena iniziato.
Ottorino Mattei, ex vicesindaco