Polisportiva

Sono passati 21 giorni dal responso delle urne, 9 giorni dal primo consiglio comunale di insediamento e già si moltiplicano le voci di dissenso.


Il primo manifestino, per quanto potesse contenere un fondo di verità, era onestamente abbastanza pretestuoso perché vedeva come un problema la continuità tra la vecchia e la nuova amministrazione mentre, nell’immaginario collettivo, era ormai stato individuato l’ex sindaco Mario Mascetti come responsabile di tutte le inefficienze.

Bene, abbiamo pensato, finalmente il nuovo sindaco Martina Dominici (ex Assessore ai Servizi Sociali), il vice sindaco nonché assessore all’Urbanistica Claudio Carolini (in questa e nella passata amministrazione), l’assessore all’Ambiente Attilio Cornacchia (e quindi responsabile della gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti, in questa e nella passata amministrazione), potranno finalmente esprimere le loro potenzialità.

Dopo soli tre giorni dall’insediamento ufficiale (6 giugno 2014), la Polisportiva Sant’Angelo Romano, unica realtà calcistica del Paese, chiede il nulla-osta per l’uso del campo comunale “A. Moretti” in vista della stagione 2014-2015.
Una pura formalità, si potrebbe pensare, ma non è così.
Il comune risponde con una lettera prot. 2737 del 13 giugno 2014, con delle condizioni mai viste dalla squadra e mai richieste dalla amministrazione Mascetti.
Il comune chiede alla squadra il pagamento di un canone annuo pari a 6.000 euro, il pagamento di una polizza fidejussoria, l’obbligo di riconsegnare le strutture nelle medesime condizioni nelle quali il comune le consegna alla squadra (quindi la manutenzione è a carico della squadra di calcio) ed infine richiede l’accettazione del campo così com’è, “nelle condizioni di fatto e di diritto” (che equivale a dire che, se le strutture non sono a norma, voi le avete accettate e quindi non venite a lamentarvi).
Con questa lettera il comune comunica anche di aver incaricato un tecnico abilitato per la verifica dei requisiti di idoneità ai fini dell’agibilità dello stesso. Ma in questo caso il comune si farebbe carico dei lavori.

Alla luce di questa lettera possiamo quindi concludere che:

  • la Polisportiva, unica realtà calcistica del nostro territorio, dovrà far fronte a diverse decine di migliaia di euro tra gestione del campo ed iscrizione al campionato, oltre ovviamente alle solite spese per condurre in modo dignitoso il campionato stesso;
  • il comune non sa in che stato si trova il campo di calcio e le annesse strutture;
  • nonostante non sappia in che stato versa il campo, il comune ha richiesto un canone di affitto per uno spazio che, a detta del comune stesso, potrebbe addirittura non essere agibile (quindi non parliamo di piccole difformità a causa dell’entrata in vigore in questi giorni di una nuova norma in materia, parliamo di differenze tali da dover definire il campo “di patate” anziché “di calcio”).

A questo punto sarebbe divertente sapere da quanto tempo è entrata in vigore la norma che rende difforme o inagibile il campo sportivo comunale perché si potrebbe scoprire a sospresa che il mite Mascetti, magari spinto dell’ex assessore alla Cultura Sport e Spettacolo Vincenzo Foresi, si era preso in questi anni responsabilità che i coraggiosi componenti della nuova amministrazione non riescono a prendere, costringendo la Polisportiva a cercare un campo di calcio, fuori dal proprio comune, che faccia richieste meno esose oppure chiuedere una società nata nel 1970.

Forse avevano ragione sul manifestino a scrivere: “se il buongionro di vede dal mattino…”