Sant’Angelo Romano – Strade provinciali ridotte a brandelli. La denuncia dell’assessore Cornacchia
12 marzo 2015
Buche, segnaletica che manca e illuminazione insufficiente. E’ la disastrosa situazione delle strade provinciali fotografata dall’assessore ai Lavori pubblici di Sant’Angelo Romano Antonio Cornacchia. E’ proprio la viabilità il settore più contestato dai cittadini ed in questo caso anche dagli amministratori locali.
“Della manutenzione deve occuparsene la Provincia, o meglio ormai la Città Metropolitana, ma non viene fatto niente. Non chiediamo opere faraoniche, ma almeno di asfaltare le strade, di far funzionare i lampioni e disegnare le strisce. E’ un discorso di decoro ma soprattutto di sicurezza”. Proprio in questi giorni Cornacchia ha spedito a via di Villa Pamphili, sede del settore Viabilità della Città Metropolitana, un dossier anche fotografico per denunciare lo stato di abbandono in cui versa il territorio di Sant’Angelo Romano per la parte che riguarda le strade di competenza provinciale.
“Sono due tratti importanti – spiega l’assessore -. Una strada è la provinciale 24/a Guidonia-Mentana, quella che dalle cementerie passa sotto Sant’Angelo e si dirige verso la Palombarese e poi Mentana.
E poi c’è la provinciale 32/b Sant’Angelo Romano, un percorso di un paio di chilometri che arriva fino alla piazza del paese. Sono strade molto trafficate, con un paio di incroci abbastanza pericolosi dove incidenti e guasti alle auto avvengono quasi quotidianamente. Bene, su queste strade manca l’illuminazione, c’è una grossa carenza di segnaletica sia orizzontale che verticale ed il manto è un misto tra rattoppi e buche che si fanno sempre più grandi e profonde giorno dopo giorno.
E’ facile immaginare come può diventare una buca di cinque centimetri su un manto che si sbriciola quando viene investita da una cinquantina di auto e camion. Sono anni che viviamo in questo stato d’abbandono. La Provincia al massimo manda gli operai per riempire una buca con una toppa d’asfalto che puntualmente alla prima pioggia salta e lascia una voragine. Un degrado che scaturisce dalla carenza, da anni, dei servizi di pulizia delle cunette, di disostruzione dei canali di scolo che dovrebbero permettere alle acque piovane di defluire naturalmente dalla sede stradale verso i terreni sottostanti. Sono lavori fatti male così come i soldi dei contribuenti che vengono spesi per interventi che non risolvono niente. Il paradosso è che sulle strade provinciali noi come Comune non possiamo intervenire per fare lavori, possiamo chiedere l’intervento degli uffici competenti, sollecitarli ma non possiamo permetterci il lusso di aspettare i tempi della burocrazia. I cittadini pagano le tasse e anche se capiscono questo momento di crisi è comprensibile il malumore per i disservizi”.
“Alcuni territori sono privilegiati, il nordest è discriminato”
“Quello che mi lascia perplesso – prosegue Cornacchia – è notare che non tutte le strade della provincia si trovano in questo stato, anzi alcune di minore importanza vengono mantenute in maniera eccellente con interventi quasi quotidiani. Mi viene di pensare che forse c’è una gestione che dirotta la maggior parte degli investimenti su alcune aree della provincia discriminando geograficamente il nordest. Se i fautori della soppressione della Provincia di Roma e della costituzione della Città metropolitana vogliono convincerci che tale cambiamento era indispensabile per l’ottimizzazione delle risorse ed il miglioramento dei servizi a favore di tutti i cittadini, ora che si è insediato il nuovo Consiglio Metropolitano è giunto il momento, dopo anni di incuria e completo abbandono, di iniziare a darci delle risposte concrete”.
Fonte: sito web Tiburno.tv