SARinforma, 10 ottobre 2016

Un canile comunale a Sant’Angelo?

Con Delibera di Giunta n.68 DEL 22-09-16 l’Amministrazione Comunale, dando seguito alla Normativa in materia di prevenzione e controllo del randagismo canino, predispone le adeguate infrastrutture comunali per la realizzazione di un  rifugio comunale per cani randagi RITENENDO  OPPORTUNO emanare una direttiva al Responsabile del Patrimonio, finalizzata alla realizzazione di quanto sopra edotto.  A dirla così sembrerebbe una cosa da nulla, ma andiamo a scoprire cosa occorre in termini di burocrazia e di organizzazione per realizzare quanto aspirato dai nostri amministratori: Come aprire un canile pubblico?

È prima di tutto necessario essere a conoscenza delle direttive in merito ai requisiti igenico-sanitari e legislativi, regolate dal Dpr. Numero 320 del 08/02/1954 e delle leggi regionali. Bisogna avere a disposizione un edificio idoneo e un nulla osta veterinario, rilasciato dalla ASL.  Per la parte burocratica, bisogna innanzitutto preparare un Bando di evidenza pubblica per la partecipazione delle imprese interessate che dovranno essere in regola con l’iscrizione presso il registro delle imprese e  la camera di commercio. È necessaria, inoltre, l’apertura di una partita IVA, di un conto per fini fiscali e il pagamento delle tassa di igiene ambientale. Se non si seguono tutti questi passaggi burocratici sarà davvero difficile poter procedere all’apertura di un vero e proprio canile. Passiamo al lato pratico dell’apertura di un canile. Il canile deve essere collocato in un posto isolato, fuori dalle zone urbane. Deve disporre di diversi ambienti quali un ambulatorio, un deposito per gli alimenti e un deposito per le attrezzature, un reparto isolamento, dei servizi igenici e un reparto di ricovero cani. I box devono essere riscaldati, facilmente lavabili e disinfettabili. Un canile per funzionare bene ha bisogno di un personale altamente specializzato. È fondamentale la presenza di veterinari che siano disponibili all’interno della struttura, anche per l’accertamento della buona salute del cane nel momento dell’adozione, alla famiglia adottiva viene infatti consegnato un libretto veterinario. Un’altra figura importante all’interno del canile è quella dell’ausiliario, il quale svolge compiti come la pulizia e il nutrimento dei cani e inoltre si occupa della cura dell’ambiente in cui vivono gli animali. E’ necessario altresì predisporre un servizio di guardiania operativo  H. 24 . Quanto costa tutto questo ? Ad occhio e croce non meno di 100 mila euro l’anno, ciò per sopperire ad una spesa che attualmente rappresenta per il comune quindici venti mila  euro per la sistemazione dei randagi presso altre strutture. Nessun comune nel Lazio ha pensato di dar luogo ad una struttura che serva al fabbisogno del solo proprio territorio  proprio per i costi così elevati. A fronte di 378 comuni il Lazio presenta 56 strutture per cani (alcune tra l’altro sotto sequestro), strutture che servono a soddisfare il problema del randagismo per più comuni associati con un bacino di utenza di centinaia di migliaia di abitanti!!! Un esempio: il canile GALILEO GALILEI di Latina predispone catture nei comuni di Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno, Terracina, Aprilia per un bacino di 250 mila abitanti, gli AMICI DEL CANE DI LATINA  soddisfano le esigenze dei comuni di Velletri, Cori, Sezze, Sabaudia e Latina (Bacino 200 mila abitanti). Allora perché non dare mandato esplorativo alla ricerca di un accordo con i comuni limitrofi a cominciare da quello popoloso di Guidonia al fine di avviare un percorso che arrivi alla realizzazione di un canile di territorio i cui costi sarebbero ammortizzati da più soggetti dando inoltre un servizio esemplare ai cittadini possessori di cani per tutte le loro esigenze?

Lorenzo Mariani


Questa lettera che pubblichiamo sotto è una mail di un abitante del nostro comune che ci è giunta ieri 9 Ottobre 2016, precisamente un anno fa aveva già scritto sul nostro giornalino (quando era ancora cartaceo), a distanza di un anno però purtroppo non è cambiato ancora nulla.

Pensate sia fazioso sostenere che forse il nostro Assessore ai lavori pubblici è troppo concentrato sulla legge 28/80 da pensare a queste piccole cose che riguardano pochi cittadini? Pensatelo pure, ma io lo credo!!!!

Danilo Biagiotti

Buongiorno vi invio questa nuova segnalazione ad un anno esatto dalla prima dove mettevo in evidenza la pericolosità del tratto stradale sulla Palombarese da via del Quarticciolo all’incrocio di Pichini, quando piove la stessa diventa una vera piscina e le macchine non possono altro che fare di affidarsi ad una guida a passo d’uomo, purtroppo giusto domenica 2 ottobre c.m. si è verificato l’ennesimo incidente questa volta mortale per lo scontro tra due auto perchè non tutti ne conoscono la pericolosità o la consapevolezza di guida prudente in caso di pioggia. A fronte di tutto questo il nostro caro Comune altro non fa che tagliare l’erba in estate ma non pulisce i canali di scolo laterali togliendo anche la terra a bordo strada così l’acqua trovando un rialzo invece di confluire nei canali attraversa la strada in pendenza formando dei veri ruscelli su le macchine perdono aderenza, purtroppo questa è l’Italia oggi allo sbando completo dove nessuno o quasi fa il suo dovere ma pensa solo a se stesso.

Certa che ancora una volta darete spazio a questa osservazione e segnalerete dove possibile il problema invio Distinti Saluti

Anna Laura


Questa è quella del 19 Ottobre 2015

Sono una semplice cittadina che paga regolarmente le numerevoli tasse con la speranza di vedere che i sacrifici fatti per versare i tributi possa portare le istituzioni ad un migliore e corretto funzionamento delle responsabilità che le competono, ma purtroppo non è così: percorro quotidianamente la via Palombarese e nel tratto da via del Quarticciolo all’incrocio con Pichini quando piove la strada diventa un torrente che trascina con se bottiglie, lattine buste di plastica e quant’altro si trova ai bordi della stessa. Tutto ciò perchè non viene fatta la normale manutenzione, ho notato che nel mese di agosto si è provveduto a tagliare l’erba ai bordi della strada ma con risultato inutile e solo di apparenza perchè se non si pulisce e toglie tutta la terra e l’erba che riempie e ostruisce i canali di scolo laterali i nostri soldi vanno in fumo, l’acqua continuerà ad attraversare la strada  e ci troviamo quando piove con un rischio incidenti molto alto (come avvengono spesso in quel tratto) . basterebbe che un incaricato alla manutenzione del comune  controllasse quel tratto per rendersi conto della bontà di questa mia osservazione, sperando di non sentirsi dire  che con quello che si paga non è possibile fare di più come ha fatto tempo fa il responsabile alla raccolta dei rifiuti.

sperando di aver contribuito al miglioramento dei servizi, invio Distinti saluti.

Anna Laura