Una rappresentanza di donne in costume tradizionale santangelese ha preso parte ieri sera, 30 settembre 2018, a Montecelio ad una manifestazione alla quale hanno partecipato donne e uomini in costume provenienti da diversi paesi della provincia di Roma: oltre a Montecelio e Sant’Angelo Romano anche Palombara Sabina e Genzano.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito delle manifestazioni per i festeggiamenti di S. Michele Arcangelo, che vede svolgersi nella mattinata di domenica la famosa sfilata delle vunnelle, come sempre partecipatissima, con alcune centinaia (pare che domenica mattina fossero circa 300!) di figuranti. Come sempre Montecelio, nel corso delle sue feste più importanti, valorizza le sue tradizioni, i suoi monumenti, la cultura locale e il dialetto. Quest’anno i festeggiamenti sono stati organizzati dalla classe 1966.
Domenica sera alcune decine di donne e, in minor misura, di uomini in costume hanno sfilato per le vie di Montecelio per poi salire sul palco, dove ogni gruppo ha illustrato le principali caratteristiche del proprio costume tradizionale. Per Sant’Angelo hanno indossato il costume tradizionale Matilde Roberti, Giulia D’Ulisse, Sonia Bernardini e sua figlia Melissa Pepe.
L’invito a partecipare è partito da Giulia Lucidi e raccolto da Maria Bellini che, insieme ad Alessandra Bergamini e Annalisa Micolonghi, ha cercato di mettere insieme la rappresentanza santangelese contattando le persone e sistemando i vestiti.
Data la scarsità di notizie sul costume tradizionale santangelese Maria Bellini si è anche occupata di raccogliere informazioni sul costume intervistando e raccogliendo testimonianze dal vivo di un certo numero di persone anziane del paese che volentieri le hanno messe a disposizione. Un contributo di particolare interesse è stato fornito da Maria Bergamini (detta Mimma) che alla veneranda età di 96 anni è ancora oggi una vera e propria miniera di informazioni. I dati raccolti nel corso delle interviste, unitamente ad altri provenienti da altre fonti, sono stati messi insieme dallo scrivente, che è anche salito sul palco di Montecelio per illustrare la storia e le caratteristiche del nostro costume tradizionale.
Una bellissima, colorata e vivacissima iniziativa, che potrebbe essere riproposta e realizzata anche nel nostro paese in occasione delle feste principali, o almeno in quelle dei santi patroni, insieme ad altre iniziative che potrebbero contribuire a far conoscere e valorizzare le ricchezze del nostro paese, quali una visita guidata al Castello e al Museo preistorico, una visita guidata al centro storico alla scoperta della storia e della geologia del nostro paese, una visita guidata lungo l’itinerario dialettale, una visita guidata al Bosco di Grotte Cerqueta (che è parte delle Riserva naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco), solo per fare degli esempi. Nel nostro paese ci sono persone che hanno le competenze necessarie per farlo e ragazzi che, oltre ad avere le giuste competenze, hanno la voglia di crescere culturalmente e valorizzare il proprio paese. A Sant’Angelo ci si continua però a limitare alle numerose sagre in cui si mangia e beve in allegria, ma sono molte le persone alle quali, oltre allo stomaco, piacerebbe nutrire anche la mente…
Marco Giardini