Era lo scorso 11 marzo 2021 quando un componente della sezione ANPI “Sandro Pertini” di Sant’Angelo Romano, passando a Colleverde di Guidonia notava due bandiere, una quasi completamente arrotolata e quindi poco riconoscibile, l’altra apparentemente un condivisibilissimo tricolore.
Alla prima folata di vento però, riconobbe subito in quelle bandiere i simboli della Repubblica di Salò e del fascismo.
Fatta una fotografia al balcone con i simboli in questione e ragionato sul da farsi in modalità telematica con il resto degli associati, la foto venne pubblicata sulla pagina facebook della sezione corredata da questo breve testo:
In questa pandemia una nuova malattia evidentemente sta colpendo le nostre città, una malattia che manda in tilt il cervello di alcune persone, nostalgiche di quello che gli hanno raccontato del fascismo, probabilmente su internet, quel fascismo che a differenza di ciò che si inventano i revisionisti non istituì le pensioni, non bonificò le terre, non creò le palestre e l’educazione fisica, ma in compenso oppresse le classi operaie, assassinò e torturò gli oppositori politici e gettò l’Italia in un baratro di violenza, soprusi, e inciviltà fino a portarla alla II^ Guerra Mondiale al fianco dei Nazisti.
Insomma questa pandemia tira fuori il peggio da alcuni individui che pensano di potersi permettere azioni illiberali in pubblico, azioni assolutamente INACCETTABILI e pensano di restare impunite, forse credono di vivere in un paese diverso da quello in cui si trovano ovvero in una Repubblica dalla Costituzione dichiaratamente Antifascista.
Da alcuni giorni a Colleverde di Guidonia al secondo piano di un palazzo abbiamo notato spuntare due bandiere inneggianti la Repubblica di Salò.
L’esposizione di simboli del Fascismo è REATO PENALE secondo la Legge Scelba (legge 20 giugno 1952 n.645).
La Sezione ANPI Sandro Pertini denuncia tale esposizione e invita le Forze dell’ordine a intervenire prontamente.
Le malattie vanno curate, oggi più che mai, dato che il Covid basta e avanza.
Dopo diverse frasi ironiche e/o offensive, ieri la sezione ha pubblicato una replica ai “dubbi” espressi nei commenti di quel post:
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L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, venne costituita il 6 giugno del 1944. Roma era stata appena liberata, ma il nord era ancora nelle mani dei nazifascisti che in quello stesso anno compiranno sul suolo italiano stragi efferate.
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Nel 2021 l’associazione compie 77 anni e conta ben oltre 120mila iscritti. Essendo l’ANPI l’associazione degli uomini e delle donne che hanno combattuto in prima persona contro la dittatura nazifascista, essa è la principale organizzazione rappresentante gli Ideali della Resistenza. Un compito che non si ferma solo alla condanna e alla lotta al fascismo, ma è un impegno costante per la difesa delle libertà e dei valori democratici. Uno dei più importanti frutti, che nacquero dalla Resistenza, fu la Carta Costituzionale che garantisce i diritti fondamentali a ogni cittadino italiano, come anche a chi arriva, in pace, sul nostro suolo.
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La difesa della Costituzione e la sua applicazione sono due obiettivi imprescindibili della nostra associazione, perché è proprio dalla Costituzione che si deve ripartire se si vuole essere davvero uno Stato democratico, laico e antifascista che garantisca a tutti i cittadini pari opportunità, diritti, giustizia. Noi, come nuovi Partigiani, crediamo fortemente che l’impegno di uomini a difesa del proprio paese sia un dovere etico, morale e politico irrinunciabile. Difendere i valori e le conquiste per cui migliaia di Partigiani dettero la vita è un vincolo a cui siamo chiamati nel rispetto di chi si è battuto, nel rispetto dei nostri stessi confronti in quanto esseri umani nati liberi e nel rispetto di coloro che verranno dopo di noi che dovranno godere di questi stessi diritti.
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Siamo pronti a rivendicare il sacrificio di coloro che hanno lottato per renderci quella libertà a cui oggi i fascisti si appellano antiteticamente. Militare nell’ANPI significa essere presenti sul territorio, rispondere alle minacce dei nostalgici del regime, ignoranti e violenti. Il ruolo dell’ANPI è combattere l’ignoranza e l’odio con cui i neo fascisti si fanno forti. Senza l’impegno di tutti noi, senza l’informazione dell’ANPI, senza l’opera di vigilanza dei militanti, molti atti di singoli o di organizzazioni neo-fasciste arriverebbero all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica facendo passare il messaggio che il fascismo è un’opinione, è libero di esistere. INVECE IL FASCISMO E’ UN REATO!
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Noi giovani Partigiani abbiamo raccolto il testimone dai Partigiani della Resistenza, per salvaguardare la democrazia della nostra amata Patria e per proteggere la Costituzione, ricordando la Resistenza.
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Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto ignobili commenti, che non dovrebbero esistere, in risposta ad un nostro articolo. Siamo stati titubanti sul rispondere, abbiamo preferito scrivere questo comunicato, senza cadere nel tranello di finte opportunità di replica democratica, facile da far diventare polemica sterile che non ci appartiene.
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E’ inaccettabile che nel ventunesimo secolo ci siano ancora propagande fasciste, manifestazioni, commemorazioni, che il 28 aprile a Predappio sia ricordata ogni anno la figura del Duce, la stessa persona che fu complice di orrendi reati contro persone innocenti. Vediamo ancora nelle nostre piazze saluti romani, insulti e aggressioni razziali e sessiste. Oggi il fascismo non c’è, ma serpeggia ancora la sua “ideologia”.
- Esistiamo e siamo in molti. Metteremo sangue e corpo per cercare di impedire che tutto questo si propaghi. Vedremo presto nel sol dell’avvenire un Paese nuovamente Libero.
FINCHÈ CI SARÀ UN FASCISTA SULLA FACCIA DELLA TERRA
CI SARÀ UN BUON MOTIVO PER ESSERE ANTIFASCISTI
VIVA L’ANPI,
VIVA LA RESISTENZA,
VIVA IL 25 APRILE!