Lo scorso fine settimana si è consumato l’ennesimo scempio nell’indifferenza totale delle istituzioni che, di solito, sistemano tutto in prossimità del 4 novembre per la Festa dell’Unità Nazionale solo per mettere due foto sui social, per il resto dell’anno il decoro del Parco lascia molto a desiderare. Ci sono ogni giorno cartacce, buste di patatine, bottiglie, cartoni di pizza e resti alimentari. Per non parlare delle panchine divelte, rete di recinzione rotta e scritte senza un senso.
Nei paesi normali ci sono telecamere nei punti cruciali: vicino i monumenti più importanti, nei pressi delle scuole o di altre istituzioni pubbliche. A Sant’Angelo Romano nulla.
E’ così che qualche buontempone ha pensato di sfregiare il Monumento ai Caduti distruggendo la targa in pietra con i nomi dei morti civili della Seconda Guerra Mondiale.
Nei paesi normali qualunque cosa è fatta per rivendicare qualcosa o per esprimere una propria posizione. A Sant’Angelo Romano il livello è ormai così basso che questi poveretti non fanno murales artistici o scritte che rivendicano un’idea o una posizione, ma solo scritte senza nessuna importanza per raggiungere l’obiettivo che ha qualunque animale “inferiore”, marcare il territorio. Siccome non hanno odore particolare nemmeno le loro urine, usano le bombolette spray.
Pensate da grandi cosa racconteranno ai loro figli della propria gioventù…
Mi fanno sinceramente un po’ pena, non si sono fatti neanche una vaga idea del motivo per cui sono vivi. Poveretti.