Sant’Angelo Romano (RM) Villa romana di Valle Mara
Il complesso di Valle Mara risulta essere un raro esempio di struttura pertinente a ville tardo repubblicane del comprensorio cornicolano arrivati sino anoi. Il sito è posto sulle pendici meridionali del colle su cui sorge il paese di S. Angelo Romano, ed è costituito dai resti di piattaforma che costituiva il basamento di una grande villa romana, realizzata con le classiche tecniche messe in atto per edifici privati di questo tipo. I tre lati in alzato che sostengono la platea si innalzano progressivamente da monte fino alla fronte per costituire un basamento che regolarizza il pendio e consentì la costruzione della residenza. L’attribuzione locale della villa a C. Mario non sembra avere basi solide ed è dovuta probabilmente al toponimo Vallemara (che sembrerebbe suggerire una originale “Valle di Mario). In realtà il toponimo è di origine ed etimologia incerta poiché compare solo a partire dalle mappe catastali del 1800. La fronte più estesa del terrazzamento è larga quasi 50 metri ed alta 5, e l’interno della sostruzione ( in opera cementizia con pezzame di calcare rivestito all’esterno con paramento di fasce in opus reticolato) è costituito da un triplice criptoportico (uno per ogni lato della platea, il quarto lato non esiste perché coincide con la parte che stacca a monte dal pendio) ) coperto con volta a botte e illuminato da finestre a bocca di lupo. Sul terrazzamento è presente una seconda gradinatura, mentre neiu pressi vi sono i resti della cisterna che alimentava la villa. Nonostante i movimenti terra operati dalle attività agricole e piccoli smottamenti oscurino in parte la possibilità di osservare la struttura, essa ci è giunta pressoché intatta grazie alla solidità realizzativa, che ricorda edifici ben più famosi come quelli presenti nell’area di Tivoli.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca informa che è attivo un servizio online per l’iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2013/2014.
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Bando per tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
lunedì 17 dicembre 2012
Un milione e 900mila euro per la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale del Lazio. La Giunta Polverini ha approvato il bando per accedere ai contributi previsti dal piano di Sviluppo rurale 2007-2013. “Si tratta della misura 323 del Psr, l’obiettivo è perseguire la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale intervenendo sia sulle aree di pregio naturale quali i boschi, i parchi e i Siti Natura 2000, sia sul patrimonio storico-culturale e architettonico della nostra regione”, ha spiegato l’assessore a Enti locali e sicurezza, Ambiente e sviluppo sostenibile e Politiche dei rifiuti Giuseppe Cangemi.
Si introducevano furtivamente nella riserva naturale ‘bosco grattaceca’ e, utilizzando motoseghe, tagliavano gli alberi secolari di quercia, leccio e di altre essenze pregiate per rivenderne poi il legname. Dopo diversi servizi di osservazione i Carabinieri della Stazione di Sant’Angelo Romano, all’interno dell’area protetta della Provincia di Roma, hanno fermato quattro cittadini italiani subito dopo aver abbattuto una grossa quercia che stavano caricando su di un trattore agricolo, per portarla via. Si tratta di quattro giovani con un’età compresa tra i 20 e i 25 anni, tutti residente nel limitrofo comune di Mentana. Alla vista dei militari dell’Arma hanno provato a scappare ma sono stati raggiunti e arrestati. Sono trattenuti presso le camere di sicurezza dell’Arma, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo nella mattinata odierna durante il quale dovranno rispondere di furto aggravato.
La squadra del momento, questa la definizione data da XLGiornale (sito web di informazione locale che esce in forma cartacea ogni 15 giorni) il 6 novembre e ieri ancora vittoria.
Ma leggiamo l’articolo di XL della scorsa settimana.